
Le voci di Esmeralda: il progetto du un gruppo di studentesse di Prime Minister Terlizzi
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- Data 23 Giugno 2025
Il gruppo “Voce Plurale” formato da Serena Gallo, Francesca Berio, Gaia Lidia Papaleo, Desirè
Chiapperini, Maddalena Sinisi, Diletta Carlucci, Chiara Iurilli, Silvia Ciliberti, Giorgia Del Re e Serena Rubini, in conclusione del percorso svolto all’interno della scuola “Prime Minister Terlizzi” ha
elaborato un progetto strutturato in sette incontri per favorire la conoscenza di sé e acquisire la capacità di
interrelazionarsi con gli altri.
Come raccontato dalle ragazze:
Il progetto è nato grazie alla consapevolezza delle diverse problematiche all’interno
della società, che riguardano la disparità di genere, l’inclusività, la sessualità percepita come tabù, il patriarcato e
il ruolo della donna.
Le recenti indagini ISTAT mostrano una persistente disparità di genere e l’urgenza di riconoscere ogni identità:
ancora più del 60% delle persone LGBTQIA+ denuncia discriminazioni, con cronache che ne evidenziano le
difficoltà quotidiane.
Lo spettro delle relazioni è molto ampio e non può che riguardare anche l’amore tossico, alla cui base vi è il
patriarcato, ormai interiorizzato dalle donne stesse. Sempre maggiori sono i fatti di cronaca che al telegiornale
raccontano casi di femminicidio, un fenomeno ormai radicato in tutta la penisola.
In molte realtà del nostro Paese, si sente forte l’esigenza di affrontare temi cruciali per la società.
Ed è proprio da queste riflessioni, e dalla volontà di agire, che nasce l’iniziativa che vi presentiamo oggi.
Un evento che, unendo approfondimento e attività pratiche, mira a generare consapevolezza, stimolare il dibattito
e costruire una comunità più giusta ed equa per tutt3.
Dunque la nostra idea prende forma come un campo estivo della durata di sette giorni, aperto a tutte le
soggettività dagli 11 anni ai 19 anni. La sfida alla base del progetto è quella di analizzare gli schemi preimpostati
della società per poi raggiungere la consapevolezza di sé, elaborare un proprio pensiero critico ed incrementare
le capacità comunicative.
Il campo estivo sarà così organizzato:
● Giorno uno: Un posto accogliente in cui sentirsi bene con l3 altr3 e con sé stess3.
Il primo incontro del progetto ha come obiettivo quello di espandere i propri orizzonti, conoscere nuovi punti di
vista, nuove persone e i loro piccoli, unici mondi. La prima giornata si aprirà con uno speed date in cui verrà data
la possibilità di parlare per 10 minuti con persone ancora sconosciute. Dopo ci si dividerà in gruppi per
presentarsi individualmente con un disegno, una canzone, una poesia o qualunque cosa di creativo si voglia
portare.
In seguito ci sarà la visione del film “Noi siamo infinito” per affrontare il tema delle relazioni, della conoscenza di
sé e dunque affrontare un dibattito a proposito del film, esponendo interpretazioni e considerazioni.
La giornata si concluderà con una cena autogestita, partecipando attivamente nell’ambito culinario.
● Giorno due: Queerness e questione coming out.
In questa giornata sarà presente un* ospite che racconterà del suo rapporto con la sua sessualità e con il suo
coming out. Subito dopo, ci sarà un dialogo aperto con discussioni e domande e, dopo una pausa che prevede
del tempo libero, guarderemo un film inerente al tema.
● Giorno tre: Identità di genere, sessualità e diritti LGBTQIA+.
In questa giornata sarà presente un* altr* ospite che ci spiegherà la storia della comunità queer e le definizioni
delle diverse identità di genere e orientamenti sessuali.
Dopo ci sarà uno studio collettivo di scrittori queer (già decisi in precedenza) e sulla base dei loro scritti e della
loro storia si terrà un laboratorio teatrale dove ognuno potrà entrare nei panni di uno scrittore o di un suo
specifico personaggio scritto.
● Giorno quattro: Amore tossico. Amore, possesso, violenza.
L’obiettivo di questa giornata è quello di decostruire la narrazione romantica del possesso e riconoscere le
dinamiche di controllo affettivo come forme di violenza.
All’inizio vi sarà una breve introduzione al tema: il confine tra amore e controllo con in seguito la proiezione di
brevi video tratti da campagne di sensibilizzazione sul “love bombing”, la
Gelosia patologica, il controllo attraverso i social.
Poi vi sarà l’intervento di una psicologa esperta in dinamiche relazionali tossiche e violenza psicologica; infine si
ascolterà la testimonianza di una giovane che ha vissuto l’esperienza di una relazione tossica. Testimonianza
(diretta o registrata) di una giovane che ha vissuto una relazione tossica. La giornata proseguirà con riflessioni e
attività laboratoriali in cui riconoscere, attraverso citazioni di film/libri/serie tv, se si tratta di affetto sano o
comportamento tossico. In seguito verranno assegnati dei ruoli da interpretare all’interno di una relazione per far
emergere stereotipi, paure e giustificazioni interiorizzate e dunque ricavare una mappa collettiva dei segnali
d’allarme in una relazione.
● Giorno cinque: Le politiche di inclusione.
Nel quinto giorno di laboratorio è prevista una discussione sulle politiche di inclusione. Verrà invitat* un* ospite
che ne parli in modo tale da intraprendere successivamente un dibattito generale, in cui si sarà liber3 di
raccontare le proprie esperienze e le proprie idee per diffondere consapevolezza e conoscenza a riguardo di
questo tema.
Poi ci si dividerà in gruppi per procedere con un’analisi critica di provvedimenti di inclusione, individuazione delle
criticità e un ulteriore dibattito e progettazione di come migliorare tali politiche.
● Giorno sei: Il patriarcato come pilastro delle mafie.
La giornata mira a comprendere come il sistema mafioso si fondi su un modello patriarcale rigido e violento,
attraverso un’intervista ad Annamaria Picozzi e un’attività laboratoriale di riflessione collettiva.
● Giorno sette: Quando il patriarcato parla con le nostre voci: donne e auto-oppressione.
La giornata esplora come le donne possano interiorizzare ruoli patriarcali e auto-opprimersi, attraverso un gioco
di ruolo, interviste e condivisione di esperienze, con l’obiettivo di favorire consapevolezza e liberazione interiore.
Il criterio di scelta per la partecipazione al campo estivo, sarà condizionato dall’ordine di arrivo della richiesta di
partecipazione e ciascun partecipante dovrà versare una quota di 200 euro.
Il campo estivo sarà riservato ai residenti in Puglia e si svolgerà a Gallipoli, un luogo perfetto in cui riscoprire la
connessione con la natura, per favorire il confronto, limitando l’uso dei social di cui, purtroppo, la nostra società è
dipendente.
Il progetto non è a scopo di lucro e abbiamo identificato possibili finanziamenti grazie alla collaborazione con
Fondazione Casillo, Banca Etica e Chiesa Valdese.
Inoltre tale iniziativa sarà diffusa con l’aiuto dei social, manifesti, locandine e volantini e abbiamo intenzione di
ampliarlo nelle scuole medie e superiori della Puglia, nei centri anti-violenza e sportelli di ascolto, nelle
associazioni LGBTQIA+ locali e nelle associazioni giovanili e culturali.
Il nostro sogno è che questo campo non sia un’esperienza isolata, ma l’inizio di un percorso collettivo di
trasformazione.
Dopo questi sette giorni ci aspettiamo che chi partecipa torni a casa con nuovi strumenti per leggere e
decostruire i modelli relazionali tossici; porti con sé una maggiore consapevolezza di sé, dei propri bisogni, limiti
e desideri; abbia scoperto il valore dell’ascolto reciproco, del rispetto delle differenze,
dell’autodeterminazione; senta di non essere sol* nel proprio percorso di crescita e che esistono spazi in cui
potersi esprimere liberamente.
A lungo termine, ci auguriamo che questo diventi un format replicabile, magari anche in altri territori e in contesti
scolastici, per costruire una rete giovanile che promuova relazioni sane, inclusive e non oppressive.
Il nostro gruppo “Voce Plurale” ha la determinazione di cambiare partendo da noi.
Crediamo nelle relazioni libere da ruoli e potere, nell’educazione tra pari, nelle comunità fondate sul RISPETTO
RECIPROCO, nella CONSAPEVOLEZZA e nella GIUSTIZIA SOCIALE.
Siamo speranzos3, crediamo nel cambiamento: anche una singola parola può fare la differenza.
Inoltre affermiamo che l3 adolescenti dagli 11 ai 19 anni siano coloro che possono iniziare a cambiare davvero gli
schemi radicali di una società malsana, che ci esige perfetti. Saremo l3 prim3 a interrompere le dinamiche
disfunzionali che vengono perpetrate da anni nelle nostre famiglie e nella società questo perché forse siamo i
primi ad informarci correttamente e a scegliere consapevolmente di non farci influenzare da quei bias cognitivi e
pregiudizi.
In conclusione il nostro sogno è che questo campo non sia un punto d’arrivo, ma l’inizio di un percorso
collettivo. Una rete di persone che imparano a relazionarsi fuori dagli schemi, dentro la realtà. Una
generazione che non abbia paura di dirsi diversa.
“Noi siamo diversi, noi siamo di versi, noi siamo”
Voce Plurale.

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